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I governi possono accedere ai nostri smartphone senza consenso?

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Nei mesi scorsi sono accaduti dei fatti a cui tanti di noi si sono posti delle domande: i governi possono accedere ai nostri smartphone senza consenso? In riferimento agli accaduti avvenuti a San Bernardino in California, dove sono morte 14 persone per un atto terroristico, l’FBI, ha richiesto aiuto all’Apple per poter sbloccare l’Iphone5 C di uno dei due killer, aiuto però negato per motivi di privacy (scelta molto discutibile) e che Apple ha deciso di scegliere per proteggere i suoi utenti.

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L’Iphone, è stato ugualmente provato ad hackerare per potervi accedere, usando l’IP-Box, ma con alcun risultato, in quanto l’Iphone con IOS 9 ha corretto la falla che permetteva di aggirare il blocco per l’accesso allo smartphone, ma nonostante ciò alla fine si è riusciti ugualmente ad accedere all’Iphone e a tutti i suoi dati, aggirando ogni sua protezione. L’iphone con IOS 9 è al momento il sistema operativo per smartphone ritenuto più sicuro, nonostante ciò, in casi particolari e con autorizzazioni giudiziarie, si può procedere alla violazione della privacy, anche senza il consenso della casa madre o del proprietario del dispositivo. In questo articolo si è parlato del fatto che ha riguardato Apple, ma ciò potrebbe riguardare anche Android, che essendo però un open source, quindi alla portata di tutti, risulterebbe ancora più facile da hackerare. In conclusione, i governi possono accedere ai nostri smartphone senza consenso? La risposta è ovviamente positiva, in casi particolari, il governo può decidere cosa fare e andare contro ogni privacy imposta dal produttore del terminale, che sia o meno consenziente, anzi, se non collabora potrebbero esserci pesanti ripercussioni per aver difeso dei criminali. Il problema finale rimane comunque la privacy, esiste un sistema operativo per smartphone inviolabile? Molte persone all’interno del dispositivo conservano spazi della propria vita, pensando che solo loro possono conoscerne il contenuto, ma non è così, ci sarò sempre qualche esperto in grado di violare un dispositivo elettronico e prelevarne i contenuti, questo va bene per questioni particolari giudiziari, ma pensiamo anche a chi ruba foto di personaggi famosi per ricattarli, o chi ruba informazioni “segrete”, la nostra privacy, per quanto ci venga detto sia al sicuro, in realtà è tutta una bugia e per essere violata basta solo la persona con le giuste competenze.

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